Organic wine: la caccia è aperta

La quinta edizione di Wine Experience, consueta rassegna pre-natalizia delle cantine appartenenti al catalogo Prinz, quest’anno ha un significato particolare: nel 2019..

..ricorre infatti il 40° anniversario di attività della società toscana di distribuzione, un traguardo che pochi possono vantare e che, nella magnifica cornice dell’Hotel St. Regis di Firenze, trova la sua giusta celebrazione.

La longevità di Prinz si spiega con la professionalità, la passione e l’impegno a individuare in ogni ambito del food and beverage prodotti che uniscono ricercatezza e alto livello qualitativo, restando alla portata del grande pubblico. E la nutrita partecipazione alla serata è la testimonianza più evidente dell’apprezzamento per la proposta di Prinz da parte degli operatori del settore.

Fra le tante aziende presenti, il mio itinerario parte dalla cantina Vignamadre di Ortona (CH), fortemente legata al territorio e intenta al recupero della grande tradizione vinicola locale secondo un approccio che cerca di ridurre al minimo l'impatto sull’ambiente. Certificata biologica dal 1991 (Giannicola Di Carlo, agronomo e membro della famiglia proprietaria, ha contribuito alla stesura del regolamento europeo in materia), Vignamadre ha lanciato da circa sei anni una linea di vini biovegan, che esclude dai processi di lavorazione le sostanze di derivazione animale. Una scelta rivolta ai consumatori che soffrono di intolleranze e a coloro che prestano attenzione al profilo etico del prodotto, perché il vino possa veramente essere un patrimonio diffuso presso ogni tipo di pubblico. Dalle principali uve autoctone abruzzesi si ricavano tre etichette in purezza, con lavorazione in solo acciaio, per restituire con fedeltà le caratteristiche del vitigno.

La Passerina IGP 2018 libera profumi di fiori di campo e di frutta a polpa bianca; al sorso emerge un carattere deciso, composto da sapidità, sentori vegetali e un sottofondo amarognolo. Del Pecorino IGP 2018 convincono la struttura, la componente minerale e i sapori agrumati, che si arricchiscono sul finale. Il Montepulciano d’Abruzzo IGP 2018 scorre a meraviglia, forte di un succo vinoso, giovane e speziato, con un’iniziale morbidezza che vira sull’astringenza, senza però sfociare in ruvidità.

Il viaggio nel bio prosegue con Mormoraia, cantina di San Gimignano (SI) che ha saputo non solo valorizzare la storica Vernaccia, ma si è ritagliata un importante spazio anche nella produzione di vini rossi. A conferma Franca Passoni – che con la famiglia guida la tenuta– mi preannuncia l’impianto di nuovi filari a sangiovese e la prossima uscita di un’etichetta inedita sempre su questo versante… In conversione biologica dal 2012, con certificazione ottenuta nel 2015, Mormoraia porta in assaggio all'evento Wine Experience una selezione dei suoi prodotti, caratterizzati da ottima bevibilità e dal marchio del terroir, di lontana origine marina e perciò ricco di fossili e componenti minerali. Due interpretazioni di Vernaccia di San Gimignano DOCG (Suavis 2018 e Ostrea 2016) che privilegiano rispettivamente la struttura del vitigno da un lato, le sue doti di finezza dall’altro, esaltate nell’Ostrea da viti di oltre 40 anni e dal passaggio in legno, oltre a un lungo riposo in bottiglia; il rosato IGT Gaudium 2018 - blend di syrah, merlot e sangiovese - floreale, sapido e fresco, adattissimo come aperitivo e nelle situazioni conviviali; lo Haurio Chianti Colli Senesi DOCG 2017 (sangiovese con saldo di merlot, in parte affinato in botte grande) morbido e scorrevole, di moderata acidità, indicato per il consumo quotidiano; l'Aurios IGT 2016, syrah in purezza, dal naso intenso, balsamico, dotato di buon corpo, con tannino misurato e vivace, ennesima prova che il vitigno principe del Rodano trova in Toscana un suo volto peculiare.

A Wine Experience piccolo è bello, e fa rima con... Brunello! Cantina di Montalcino (SI) con soli 4 ettari vitati, Villa I Cipressi nasce con la produzione di miele, a cui il vino si affianca negli anni '90, con filari in gran parte di nuovo impianto e ora nel pieno della maturità. Le vigne, di solo sangiovese grosso, sono distribuite fino a 600 metri d’altezza, elemento di difesa nelle annate più calde. La certificazione biologica è in fase di ottenimento, ma nell'azienda della famiglia Ciacci - che cura da sola l'intera conduzione - da molto tempo si impiegano pratiche eco-friendly, come l'utilizzo di pannelli fotovoltaici per l'autosufficienza energetica o lo sfruttamento di materiali di scarto e recupero, che diventano combustibile per il riscaldamento. Questo amore per la terra si ritrova nella sincerità delle tre etichette proposte: il Rosso di Montalcino DOC 2017, colore limpido, energico e verace, alcolico, in bocca genuino e di una robustezza che appassiona; il Brunello di Montalcino DOCG 2014, da annata complicata e dunque molto controllato nella sua espressione, ma fresco, fine e dal sorso sottile, levigato, anche grazie al mix sapiente di legni in fase di affinamento; il Brunello di Montalcino DOCG Zebras 2013, da selezione di uve operata dopo il raccolto, naso ricco di sfumature (noce moscata, vaniglia, tabacco), struttura solida e avvolgente, con enorme potenziale da esprimere nell'invecchiamento, un vero top player.