C'è un Gallo Nero per tutti i gusti

Autore: Guido Zini


Chianti Classico Collection Toscana Etesiaca itinerari di vino

Famoso, celebrato e chiacchierato oltre ogni limite, il Chianti Classico racchiude l’anima della sua terra, talvolta burbera, altezzosa, legata ai campanilismi, ma sempre puntuale nell’offrire raffinatezza, alta qualità ed esempi di buon vivere, nonché abile a fare squadra quando serve.

Chianti Classico Collection Toscana Etesiaca itinerari di vino

All’evento Chianti Classico Collection, consueto appuntamento di presentazione delle anteprime in uscita sul mercato (in questo caso la 2017), sono quasi 200 le aziende iscritte: segno di un movimento vitale che coinvolge con eguale passione piccole e grandi realtà.

Assaggiando le nuove annate in commercio la mia prima impressione è che il rosso toscano per antonomasia si conferma capace di avvicinare i favori di un vasto pubblico - come dimostra il costante interesse che la manifestazione suscita fra gli operatori italiani e stranieri - senza allontanarsi dalla sua identità. Pare infatti scongiurato il rischio di un'eccessiva "internazionalizzazione" del Classico, se pensiamo che non troppi anni fa alla Collection spesso si trovavano vini dal colore violaceo, di una morbidezza stucchevole e segnati da un massiccio intervento della barrique. Oggi per fortuna il sangiovese ha ripreso pienamente la parola e può esprimere al meglio le sue sfaccettature, sia in gioventù sia nell'invecchiamento, con la complicità di una vendemmia – la 2016 – molto positiva, che ha generato prestazioni di alto livello. Se devo trovare un difetto, noto che la Gran Selezione, in molti casi, ancora non trova un suo volto preciso e distinto dalla Riserva, ma i vignaioli stanno cercando con insistenza la quadra e i risultati di sicuro arriveranno. Guidato da consigli amichevoli e dall’istinto del momento, non ho seguito un percorso degustativo preciso; piuttosto che stilare classifiche o graduatorie, desidero dunque raccontare cinque diversi produttori da me incontrati, tutti mirabili per dedizione e impegno, e che mi hanno regalato sensazioni particolari.

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TENUTA CASENUOVE Panzano in Chianti (FI)

Al confine con la cosiddetta Conca d’Oro (l’area ritenuta “grand cru” del Classico) si trova questa tenuta, di proprietà francese da circa quattro anni. Il cambio ha coinciso con nuovi impianti presto a regime, e con uno spostamento verso l’uso di soli vitigni autoctoni, tanto che il campione di botte 2018 è sangiovese in purezza. Nei Chianti base 2016 e 2015 oggi in degustazione, permane il taglio con merlot e cabernet sauvignon per circa il 20%. A dispetto delle gradazioni decise (rispettivamente 14° e 14,5°) la beva risulta molto agevole, contraddistinta da una bella acidità, con maggior equilibrio e prontezza per il Chianti più recente, mentre il 2015 sembra destinato a una discreta evoluzione. Da rimarcare l’utilizzo delle vasche di cemento per fermentare il mosto.

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LA CASA DI BRICCIANO Gaiole in Chianti (SI)

Azienda biologica presente sul mercato dal 2001, che conta su 3 ettari vitati, caratterizzati da terreni misti (con prevalenza galestro/argillosa) e posizionati tra i 500 e i 600 metri s.l.m. In cantina grande attenzione alla pulizia, con lavaggio delle barriques ogni due mesi al fine di evitare una cessione del legno eccessiva. Al banco trovo il Chianti Classico 2015 e il Riserva 2014, entrambi con saldo di cabernet sauvignon e merlot, dal brillante colore rosso rubino, ben calibrati e limpidi nei loro sapori, con una ovvia maggiore complessità per il Riserva, ma il 2015, nonostante la stagione calda, non sfigura, in particolare nella gentilezza dei tannini.

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CASA DI MONTE San Casciano in Val di Pesa (FI)

Da una Casa all’altra, arriviamo all’estremo nord della DOCG, dove l’azienda (che ha la sua sede principale nel vicino comune di Montespertoli) possiede dieci ettari di terreno, con un’età media delle vigne prossima ai vent’anni. Fin dall’inizio si punta esclusivamente sul sangiovese e sull’adozione di botti grandi per l’affinamento. Tratto saliente delle tre varianti prodotte, il Chianti Classico Le Capitozze 2015, il Riserva 2011 e il Gran Selezione 2011, risulta la godibile freschezza, peculiare dell’area. Se il 2015 presenta nell’insieme un buon bilanciamento e si fa bere con facilità, Riserva e Gran Selezione contano su un’evoluzione ottimale, che abbina gradevolezza, frutto e struttura, e si separano giusto per sfumature di carattere: più composto il primo, più vivace il secondo.

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LA LAMA Castelnuovo Berardenga (SI)

Trasferimento a sud, in località San Gusmé, per approdare all’azienda La Lama, di soli due ettari vitati e dalla produzione concentrata in 7.000 bottiglie. Qui vige la filosofia dell’attesa, incarnata da un processo di lavorazione concepito in modo ciclico, in cui il vino fermenta in vasche di cemento, decanta brevemente in acciaio, matura in legno – dai due ai tre anni - e infine riposa a lungo in vetro prima della commercializzazione. Di conseguenza la Collection vede come ultime uscite il Chianti Classico Sottol’aia 2013 e il Riserva Terzo Movimento 2012, di impronta sincera e vigorosa, dal tannino fitto, generosi nel bouquet e sorretti da un’importante spalla acida. Anche in questo caso si predilige il sangiovese in purezza, esaltato dai suoli di alberese e macigno.

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BINDI SERGARDI Castelnuovo Berardenga (SI)

Finale dedicato a una grande cantina storica, attiva in queste campagne fin dal XIV° secolo, dove annovera diversi appezzamenti, da cui si ricavano specifiche versioni di Chianti Classico, tutte accomunate da un approccio rigoroso: l’impiego di sole uve sangiovese, la vendemmia manuale, una vinificazione pressoché separata per ogni ettaro, nonché le colorate grafiche, omaggio a luoghi o persone legate alla famiglia. Dalla fattoria I Colli, situata ai margini meridionali della denominazione, giunge il Ser Gardo 2015, leggero e scattante, dai sentori giovani, adatto a un consumo immediato. La tenuta Mocenni, che offre condizioni pedoclimatiche d’eccellenza, fornisce invece tre etichette: La Ghirlanda 2016, vino biologico, ricco al naso e dinamico nel sorso, veramente espressivo del varietale nelle sue note giovani; il Riserva Calidonia 2015, da uve scelte, profondo nei profumi, armonico, fine ed etereo al palato; il Gran Selezione 2015 Mocenni 89 (numero della singola particella di provenienza), di elegante austerità, sapido, persistente, splendido esemplare del terroir d’origine.


Guido Zini, autore del pezzo di oggi, ci racconta l'esperienza della giornata: "Nei corridoi della Stazione Leopolda, sede dell’evento Chianti Classico Collection, ho avvertito un clima di ottimismo e di rinnovata energia fra vignaioli e addetti ai lavori, grazie al duplice conforto dei numeri e della qualità ottenuti: una linfa vitale che rafforza il ruolo del vino toscano in Italia e nel mondo, e che può fare da viatico per tante altre valide aziende."

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