I cipressi che a Bolgheri alti e schietti..


Una strada toscana con i cipressi.

Bolgheri è un piccolo borgo (che custodisce l'omonimo castello) del comune di Castagneto Carducci, che si trova nell'entroterra a circa 10 km dal mare, più o meno a metà strada tra Livorno e Piombino.

Tanto affascinante quanto minuscolo, un altro grazioso gioiello della Toscana, che consiglio di visitare almeno una volta quando ci si trova al mare da queste parti. 

Non tanto per "i cipressi che a Bolgheri alti e schietti, van da San Guido in duplice filar..", quanto per assaggiare un bicchiere di Sassicaia. Un itinerario di Vino.

Bolgheri nella mappa. Itinerario di Vino.

Ovviamente sto scherzando.

Adoro Carducci e la sua poesia "Davanti a San Guido" mi viene sempre in mente (sarà anche perchè me la sono dovuta studiare e imparare tutta a memoria!), quando attraverso il viale dei cipressi che da San Guido porta al Castello di Bolgheri.

In questo periodo nelle giornate di primavera, la zona è uno spettacolo naturale, non solo per gli scorci che offre (in alcuni punti voltandosi indietro si riesce a scorgere il blu del mare), ma anche per i profumi che si respirano nell'aria.

Percorsa tutta la strada, si arriva alla località di Bolgheri, cinta di mura con tanto di castello, dalla cui porta si entra nelle viuzze del centro per ammirare il fascino di un borgo toscano di case, in cui vivono pochissime persone.

Il borgo di Bolgheri con castello e fortificazione, visto dall'alto.

Si trovano, in realtà, per la maggior parte osterie ed enoteche.

Non so se Carducci avrebbe potuto immaginare tutto questo, ma il borgo tanto amato è divenuto nei giorni nostri una celebre tappa per gli amanti del vino, un esempio nazionale di "esperimento" ottimamente riuscito di coltivazione di vitigni francesi in territorio italiano. 

Fu il marchese Mario Incisa della Rocchetta a coltivare per primo alcuni vitigni francesi nella Tenuta San Guido.

La zona aveva molte somiglianze con Graves vicino a Bordeaux (Graves significa ghiaia, per il terreno sassoso, proprio come Sassicaia). Così il marchese scoprì che proprio il cabernet sauvignon aveva "il bouquet che cercava".

Mai nessuno aveva pensato fino ad allora di fare un vino bordolese in Maremma, una zona ai tempi totalmente sconosciuta da un punto di vista vinicolo.

Il Sassicaia è oggi uno dei vini più famosi della zona, prodotto in esclusiva dalla Tenuta San Guido con almeno l'80% di cabernet sauvignon. Il suo disciplinare è diventato nel 2013 una DOC autonoma, staccandosi dalla DOC Bolgheri.

Download
Disciplinare Bolgheri DOC
Bolgheri e Bolgheri Sassicaia.pdf
Documento Adobe Acrobat 82.2 KB

Dal 1948 al 1967 il Sassicaia rimase dentro le mura della Tenuta.

Solo nel 1968, dopo che si era osservato che alcune casse lasciate per caso ad invecchiare erano addirittura migliorate, il vino fu commercializzato con la sua prima annata.

Per il momento il caso del Sassicaia è unico a livello nazionale.

E' il primo vino italiano di una specifica cantina (Tenuta San Guido della famiglia Rocchetta appunto) che ha una DOC ad hoc, scusate il gioco di parole. E tanto per nominare ancora i cugini d'oltralpe, questo succede nella stessa Francia per altri pochissimi e famosissimi vini.

Se interessa fare qualche degustazione o mangiare nella proprietà della tenuta, vi consiglio di fermarvi all'Enoteca San Guido, che si trova lungo la strada, appena svoltato per Bolgheri provenendo dall'Aurelia. Sarà come fare un salto nella storia che vi ho appena raccontato.

L'ultima volta che ero da queste parti sono stata a fare una visita presso un'azienda di minor fama ma che fa un buon prodotto, Mulini di Segalari, 4 ettari di azienda biologica creata nel 2002, che si trova nella parte orientale, sotto la strada che da Bolgheri va verso Castagneto Carducci, lungo la discesa della vallata in Località Felciaino.

Proprio qui esisteva il vecchio mulino ad acqua (nella proprietà del 1650 ne erano presenti 3), che oggi è divenuto in parte cantina, in parte sala degustazione.

Molto suggestivo.

Il Bolgheri Superiore DOC Mulini di Segalari, loro fiore all'occhiello, oltre che avere un buon rapporto qualità prezzo in confronto ai vini della zona, è un ottimo prodotto. 

Bolgheri Superiore DOC Mulini di Segalari.

E' composto da 70% cabernet sauvignon, 10% merlot, 15% petit verdot e 5% syrah, viene fermentato in acciaio, affinato in botti di rovere per 20 mesi e successivamente in bottiglia per alcuni mesi. 

Tutti i processi sono effettuati in armonia con le risorse naturali, tanto che la selezione delle uve, con una bassa resa ad ettaro, e la naturalità della vinificazione, esprimono appieno l'unicità del terroir di questi vigneti e del territorio di Bolgheri.

Scrivi commento

Commenti: 0